Il 28 febbraio, con una larghissima maggioranza, il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva la riforma del regolamento UE per la protezione delle Indicazioni Geografiche (IG) dell'Unione Europea di vini, bevande alcoliche e prodotti agroalimentari.
Si tratta di un passaggio epocale per il made in Italy e per tutte le eccellenze agroalimentari europee a denominazione di origine, che introduce norme più stringenti per contrastare “italian sounding” e le imitazioni, oltre a semplificare le procedure di iscrizione nel registro delle IG.
Per meglio comprendere l’argomento, è utile chiarire che le Indicazioni Geografiche sono denominazioni che identificano un prodotto come proveniente da una specifica area geografica, le cui caratteristiche peculiari, reputazione o qualità sono strettamente legate all'origine territoriale. Nel panorama italiano, i prodotti contrassegnati da IG si dividono in categorie quali DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta) e contribuiscono con un volume di esportazioni che raggiunge i 20 miliardi di euro. Tra queste possiamo includere eccellenze note in tutto il mondo come Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, Aceto Balsamico di Modena.
Nel complesso, l'Italia conta 892 prodotti IG, il primato europeo!
Tra le principali novità introdotte dalla riforma vi sono:
Qualche dettaglio aggiuntivo:
I Consorzi di Tutela che riuniscono i produttori IG avranno maggiori responsabilità e prerogative, come la promozione del turismo legato alle IG, la possibilità di estendere a 6 anni i piani di regolazione dell'offerta e l'adozione di politiche di valorizzazione della filiera, tra cui clausole di ripartizione del valore. Potranno anche contrastare pratiche commerciali scorrette che svalutino le IG. Gli Stati membri potranno introdurre contributi obbligatori a carico di tutti i produttori.
La riforma UE rafforza il livello di protezione, vietando l'uso di menzioni tradizionali evocative di IG esistenti e l'uso improprio da parte di altri Paesi. Consentirà inoltre ai Consorzi di essere registrati automaticamente all’atto di Ginevra dell’accordo di Lisbona, che prevede una protezione rapida e indefinita in tutti i paesi firmatari, anche extra-Ue.
Per snellire la burocrazia, le modifiche minori ai disciplinari di produzione rimarranno a livello nazionale. La Commissione UE avrà 6 mesi per approvare le nuove IG, con possibilità di proroga di altri 5 mesi in caso di documentazione incompleta. L'Ufficio UE per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) supporterà la promozione e protezione online delle IG.
I Consorzi redigeranno su base volontaria rapporti di sostenibilità ambientale, economica e sociale. È stata bloccata la possibilità per la Commissione di definire criteri di sostenibilità dall'alto. Per la trasparenza, produttori e IG saranno indicati chiaramente sulla confezione dei prodotti.
È importante specificare che la riforma delle IG non è solo una questione di politica agricola o commerciale, ma riguarda la salvaguardia di un patrimonio culturale e gastronomico unico al mondo, frutto di secoli di storia, tradizioni e saperi tramandati. Le IG sono un tesoro da preservare e valorizzare, per il bene delle generazioni presenti e future, e per il prestigio dell'Europa nel panorama agroalimentare globale.
La riforma UE sulle IG ha raccolto il plauso trasversale di politica e mondo produttivo italiano: le associazioni di rappresentanza dei Consorzi IG (Origin Italia, Afidop) parlano di "risultato storico" e nuovo impulso per la Dop Economy italiana da primato mondiale. Soddisfazione è stata espressa anche dalla Coldiretti e dal Ministro dell'Agricoltura, che aveva sostenuto la linea italiana in Europa.
Il nuovo regolamento entrerà in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'UE. Sarà poi compito degli Stati membri e dei Consorzi di tutela dare attuazione concreta alle nuove disposizioni, in un'ottica di collaborazione e sinergia tra istituzioni pubbliche e operatori privati.
L'approvazione di questo regolamento rappresenta un traguardo storico per il settore agroalimentare europeo, che potrà contare su una protezione più solida delle proprie eccellenze e su un quadro normativo più agile ed efficace.
Le IG rappresentano un ponte tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione, tra identità locale e mercato globale e sono un concreto strumento di sviluppo economico e sociale per i territori rurali, spesso colpiti da spopolamento e declino.
Grazie alle IG, i consumatori di tutto il pianeta potranno apprezzare la qualità, l'autenticità e la storia che si celano dietro ogni prodotto, mentre i produttori potranno ottenere un giusto riconoscimento per il loro impegno e la loro passione.
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