Prima dell’Ottocento si scriveva ancora con cannucce di legno munite di pennini di acciaio che, essendo fabbricati a mano, risultavano costosissimi: fu solo in questo periodo che fecero la loro comparsa le prime penne stilografiche, a partire dal primo tentativo compiuto dal tedesco Scheller, che nel 1780 ne sviluppò un prototipo in bronzo e corno.
L’invenzione della stilografica incontrò grande fortuna nel corso dell’intero XIX secolo, pur se manteneva ancora molti limiti dovuti fondamentalmente ai materiali impiegati ed alla qualità della resa su carta.
Il giornalista ungherese László József Bíró, pensò quindi di migliorarne il meccanismo, e fu così che nel 1938 -in collaborazione col fratello György- ideò la prima penna a sfera: secondo la tradizione sembra che l’idea fosse stata originata dalla vista di una palla che rotolava in una pozzanghera e lasciava poi una striscia bagnata sull’asfalto, con Bíró che ebbe l’intuizione che questo principio potesse valere anche per l’inchiostro.
Le penne a sfera hanno infatti una camera interna riempita con un inchiostro vischioso che viene distribuito sulla carta dalla punta, grazie al rotolamento di una piccola sfera metallica dal diametro solitamente inferiore ad un millimetro.
Come accade a tutte le invenzioni però, prima di poter essere commercializzata, la biro necessitò di molti perfezionamenti oltre che, naturalmente, di un grosso investimento finanziario: le sperimentazioni di Bíró vennero inoltre forzatamente interrotte per il precipitare degli eventi storici, dal momento che ci si avvicinava alla Seconda Guerra Mondiale ed egli assieme alla famiglia decise di trasferirsi prima a Parigi e poi in Argentina, dove iniziò la produzione della penna che avrebbe preso il suo nome.
Nel 1940 Bíró iniziò a lavorare in modo indipendente e nel 1943 brevettò la sua invenzione, che tuttavia fu costretto ad immettere sul mercato con un prezzo di vendita assai elevato, sia per via degli oggettivi costi di realizzazione, sia per l’unicità delle sue caratteristiche, associandola dunque ad un prodotto d’élite ed in un certo senso stravagante: la prima penna a sfera venne messa in vendita il 29 ottobre 1945 in un grande magazzino di New York per la cifra non esattamente modesta di 12,50 $.
Queste prime esperienze negative di commercializzazione fecero sì che nel 1945 i fratelli Bíró finissero col cedere i diritti di utilizzo al barone francese Marcel Bich, che nel giro di breve tempo riuscì a produrre la penna abbattendo i costi di produzione -e quindi il prezzo di vendita- addirittura del 90% ed arrivando così a commercializzarla in tutto il mondo con l’impresa alla quale aveva prestato il suo nome, la Bic.
Quanto la strategia del barone sia stata corretta ne è prova oggi il largo utilizzo della penna a sfera rispetto a quello marginale della penna stilografica: nel settembre 2005, Bic ha annunciato di aver venduto ben 100 miliardi di penne “usa e getta”, cifra che la rende a tutt’oggi la più venduta nel mondo.
Data
0000-00-00Categoria
invenzioneScopri come tutelare il tuo marchio, brevetto o proprietà intellettuale con il nostro supporto personalizzato.
Compila il form per maggiori informazioni.
L'innovazione tecnologica è un vero e proprio motore propulsivo dell'economia moderna e trova terreno fertile nelle università europee: non più soloLeggi tutto
Immaginate di costruire un impero. Mattone dopo mattone create un brand riconoscibile, un simbolo che racchiude valori, qualità e storia. Poi, unLeggi tutto
In occasione della IXª edizione della “Settimana dell'Anticontraffazione 2024”, L'Associazione Marchi Storici d'Italia, costituitasi nel 2021 perLeggi tutto