Come da tradizione, Pasqua è sinonimo di dolcezza: cioccolato ovunque, uova decorate, colombe, coniglietti in vetrina e colori pastello che invadono ogni angolo dei supermercati e degli alimentari. Un vero e proprio “palcoscenico” per l’attività creativa e innovativa delle aziende dove, ogni anno, brand storici e nuovi concorrenti cercano di catturare l’attenzione con packaging accattivanti, forme inedite, colori riconoscibili.
Pochi però sospettano che dietro quel guscio lucente di cioccolato, dietro una semplice carta dorata o una forma di coniglio seduto, si nasconda un mondo complesso fatto di diritti di proprietà industriale, battaglie legali e strategie di tutela.
Se ben gestite dal punto di vista IP, le festività stagionali possono rivelarsi occasioni d’oro (letteralmente) per rafforzare l’identità del proprio marchio!
Ma quanta proprietà industriale c’è davvero in un semplice prodotto pasquale?
Tantissima, vediamola insieme!
Vi è mai capitato di associare automaticamente il colore viola a un uovo di cioccolato di una nota marca?
Oppure di riconoscere un coniglietto dorato con un campanellino al collo prima ancora di leggere il nome sull’etichetta?
Questi non sono semplici dettagli di design: sono marchi non tradizionali e, tra questi, quelli denominati “di forma” e “di colore” rappresentano un’evoluzione interessante nel diritto dei marchi. Infatti non parliamo più solo di parole o loghi, ma di elementi visivi più sottili, capaci di identificare un prodotto anche senza scritte.
L’esempio più noto? Il coniglietto pasquale Lindt, dorato, con il nastrino rosso e il campanellino. Un prodotto diventato iconico, ma anche protagonista di una lunga battaglia giudiziaria iniziata quando la società tentò di registrare la forma tridimensionale del coniglio come marchio, ma la Corte di Giustizia dell’UE respinse l’istanza per mancanza di distintività (causa C-529/07, Lindt vs. Franz Hauswirth).
La società cambiò dunque strategia puntando tutto sul colore. In Germania, nel 2022, ottenne il riconoscimento del marchio di colore per la tonalità oro della carta usata per confezionare i famosi coniglietti, riuscendo a dimostrare che oltre il 70% dei consumatori la associava direttamente al suo prodotto. Questo le permise poi di agire contro prodotti simili e consolidare il proprio predominio sul mercato.
Questa vicenda dimostra l’importanza di costruire nel tempo una forte associazione tra un elemento visivo e il proprio brand. Ma è anche la prova che per ottenere un marchio non tradizionale servono prove solide di distintività acquisita.
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Il famoso coniglietto pasquale dorato prodotto da Lindt |
A questo punto potrebbe sorgere spontanea una domanda: posso davvero registrare un colore? La risposta è sì, ma solo se è distintivo e chiaramente descritto nella domanda di marchio. I marchi non convenzionali – colori, suoni, forme – sono strumenti potenti, ma servono prove forti di associazione con il pubblico.
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Uovo pasquale Lindor, marchio tridimensionale registrato n. 019035897 |
Parlando di marchi, molte aziende si domandano se sia possibile registrare un nome come “Pasqua”, “Easter” o affini.
Sebbene simili termini risultino troppo generici e meramente descrittivi per essere monopolizzati, nulla vieta che nomi composti, varianti originali o riferimenti pasquali associati a specifici loghi, possono essere registrati come marchi se dotati di sufficiente capacità distintiva. Ad esempio: “Pasqualone”, “Eggissimo”, o “BunnyJoy” potrebbero, in astratto, accedere alla protezione; l’importante è che l’accostamento di pura fantasia consenta di riconoscervi un carattere originale ed individualizzante.
Quindi se avete scelto un nome accattivante per un prodotto o una linea pasquale, non aspettate che diventi popolare per pensare alla registrazione, fatelo prima! Registrare un marchio denominativo è un investimento piccolo, ma cruciale.
Attenzione però a non esagerare: la Corte di Giustizia UE (C-529/07, Lindt vs Hauswirth) ha ricordato che registrare marchi solo per ostacolare la concorrenza, senza reale volontà di utilizzo commerciale, può configurare malafede. La Corte ha inoltre specificato che tale malafede va valutata tenendo conto dell’intento dell’istante, della conoscenza di usi preesistenti e del contesto concorrenziale. Un marchio depositato in tali condizioni può essere successivamente annullato.
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Un marchio a tema pasquale registrato in Italia (n. 362023000163764) |
Sembra incredibile ma persino la produzione delle uova pasquali può essere oggetto di brevetto. Certo non parliamo della forma in sé, ma del processo tecnico che consente di produrre, ad esempio, un guscio cavo perfettamente uniforme o di assemblare due metà senza lasciare tracce.
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Uovo di Pasqua in plastica con cerniera brevettato in USA nel lontano 1978 (US Patent n. 4,124,135) |
Le invenzioni industriali possono riguardare il processo di creazione del prodotto, stampi con rilievi decorativi, miglioramenti nei macchinari, o ancora attrezzature specifiche utilizzate nel confezionamento. In questi casi la tutela brevettuale consente all’impresa di mantenere un vantaggio competitivo evitando che altri replichino gli stessi procedimenti tecnici.
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Kit per la decorazione delle uova composto da una serie differente di accessori (US Patent n. 9.4446.623) |
In alternativa si può optare per una strategia di protezione tramite segreto industriale, disciplinata in Italia dal Codice della Proprietà Industriale e rafforzata, a livello UE, dalla Direttiva 2016/943. È una scelta spesso preferita quando non si vuole divulgare il funzionamento del processo produttivo, particolarmente utile per le ricette pasquali artigianali o industriali e per processi unici, ma richiede una gestione rigorosa della riservatezza (NDA, accessi limitati, tracciabilità interna).
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Il famoso ovetto Ferrero: kit e procedimento per la produzione di un uovo commestibile a base di cioccolato e/o crema (Brevetto europeo n. 3413722B1) |
Quando un uovo pasquale, o un prodotto a tema con la festività, diventano un’opera creativa e artistica, entra in gioco il diritto d’autore.
Le decorazioni artistiche, le illustrazioni, le forme elaborate di coniglietti o pulcini possono essere protette come opere dell’ingegno, purché siano originali e frutto di creatività.
Ricordiamo che in Europa, diversamente dal marchio o dal brevetto, il diritto d’autore nasce automaticamente nel momento in cui l’opera viene creata. Però è fondamentale fornire una prova della data di creazione per esempio tramite una marcatura temporale (es. PEC, blockchain, deposito notarile) per poterla difendere in eventuale giudizio.
In aggiunta, documentare le fasi del processo creativo può rivelarsi fondamentale per determinare con certezza la paternità e l’estro artistico di creazione.
La marcatura temporale tramite blockchain merita indubbiamente un capitolo a parte: si tratta infatti di una recente tecnologia che sta acquisendo consenso in molti ambiti ed è ampiamente utilizzata per tutelare la paternità delle creazioni grafiche e artistiche.
Questa tecnologia consente di registrare una versione crittografata dell'opera (un hash) all'interno di una blockchain pubblica, generando una prova immutabile e verificabile della sua esistenza in una data certa. Rimanendo in tema con l’articolo, si rivela particolarmente utile per artisti, studi grafici, agenzie e aziende che creano illustrazioni per uova, packaging o decorazioni pasquali ottenendo una tutela giuridicamente rilevante, anche in sede giudiziale.
Un modo moderno, sicuro e accessibile per proteggere la creatività, soprattutto quando è destinata a campagne stagionali soggette a rapide riproduzioni.
Al confine tra marchio e brevetto troviamo il design registrato. Questo strumento tutela l’aspetto esteriore di un prodotto: linee, contorni, forme, colori e decorazioni. È perfetto per chi realizza packaging distintivi, stampi per dolci pasquali, cestini per la raccolta delle uova o giocattoli a tema; lo strumento ideale per chi investe in estetica e riconoscibilità visiva.
Il vantaggio? È una protezione concreta, rapida da ottenere e valida per tutta l’Unione Europea grazie al design comunitario registrato (Regolamento CE n. 6/2002).
Per i prodotti stagionali esiste anche il design comunitario non registrato che tutela l’estetica per tre anni dalla prima messa in commercio all’interno dell’UE; utile per chi produce edizioni limitate a tema festivo.
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La Colomba classica Santangelo 1968, design europeo registrato n. 008434153-0002 |
L’uso dell’intelligenza artificiale (IA) per generare immagini, grafiche, motivi decorativi è sempre più diffuso anche nel settore dolciario e pubblicitario. Strumenti come Midjourney, DALL-E, Firefly o Canva AI sono diventati alleati preziosi nella creazione di concept visivi per uova, confezioni e materiali pasquali.
Ma attenzione: secondo l’attuale normativa europea, un'opera generata interamente dall'IA non può godere della protezione del diritto d'autore a meno che non vi sia un apporto creativo significativo da parte di un essere umano.
Ai fini dell’ottenimento di una forma di tutela, chi utilizza l’intelligenza artificiale in progetti commerciali dovrebbe:
Senza questi accorgimenti, un disegno realizzato con l’IA potrebbe non offrire alcuna garanzia legale.
Molti prodotti pasquali, in particolare le uova con sorpresa, si basano su marchi concessi in licenza. Questo avviene quando un produttore utilizza, dietro pagamento, brand noti come personaggi dei cartoni animati, supereroi, influencer o mascotte.
In questo scenario è essenziale:
Una gestione accurata dei contratti di licenza è fondamentale anche per evitare sovrapposizioni, contestazioni tra licenziatari o danni d’immagine. Tale strategia commerciale, se ben costruita, può aumentare significativamente le vendite e consolidare la presenza del brand.
Ogni azienda o artigiano che volesse commerciare prodotti legati alla Pasqua, dovrebbe considerare seriamente una strategia integrata di protezione: packaging, forma, colore, nome, processo produttivo. Ogni elemento è un possibile titolo di proprietà industriale e ogni titolo, se ben gestito, può fare la differenza tra un’idea di successo e un’idea copiata. Non è solo questione di diritto: è questione di strategia, identità e valore.
Se producete, inventate, disegnate o commercializzate prodotti legati alla Pasqua, è il momento di fare il punto sulla strategia IP.
Ecco una checklist pratica da seguire subito:
Infine, un aspetto poco considerato ma estremamente importante è il monitoraggio del mercato. Infatti la sola registrazione di un diritto non basta: occorre vigilare attivamente per rilevare violazioni e agire in tempi rapidi con lettere di diffida, richieste di rimozione o azioni giudiziarie se necessario.
Un buon presidio digitale è oggi parte integrante della tutela IP perché perdere il controllo della propria immagine online significa perdere fiducia, reputazione e quote di mercato.
Insomma, come abbiamo visto, la Pasqua è un concentrato stagionale di proprietà intellettuale; un laboratorio in miniatura di branding, creatività e diritto industriale. La prossima volta che scarterete un uovo o morderete un coniglietto di cioccolato, chiedetevi: quanta proprietà industriale ci sarà dietro a questo prodotto?
Data
14/04/2025Categoria
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