Questa vicenda dimostra la complessità nella gestione dei marchi in settori regolamentati come quello delle Denominazioni di Origine Protette (DOP). Vediamola nel dettaglio:
☑️ Dicembre 2020: il Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano, ente incaricato della promozione e tutela della DOP "Grana Padano", intraprende un'iniziativa significativa presentando una richiesta di registrazione per un nuovo marchio collettivo presso l'Ufficio dell'Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO), mirando a rinnovare e standardizzare l'immagine esistente, per rendere il packaging del formaggio subito riconoscibile e assicurare la qualità ai consumatori.
☑️ Ottobre 2021: l’esaminatore EUIPO emette un rifiuto provvisorio di registrazione ritenendo che i consumatori avrebbero potuto confondere il nuovo marchio collettivo con il logo del disciplinare DOP, interpretandolo come un indicatore di origine geografica invece di un marchio collettivo distintivo.
☑️ Dicembre 2021: il Consorzio presenta le proprie osservazioni, chiarendo la diversa funzione e modalità d’uso del logo della DOP e del marchio collettivo, quest’ultimo destinato ad essere utilizzato solo sulle confezioni del prodotto porzionato, dietro autorizzazione del Consorzio.
☑️ Maggio 2022: l’esaminatore emette un rifiuto definitivo ritenendo il marchio ingannevole e privo di capacita distintiva, essendo quasi identico al logo della DOP che invece e liberamente utilizzabile da tutti i produttori. Contro tale decisione il Consorzio ha subito presentato ricorso.
☑️ Novembre 2023: esaminate le argomentazioni delle parti, la Quinta Commissione EUIPO ha accolto il ricorso annullando la decisione impugnata e ordinando la prosecuzione dell’iter di registrazione del marchio.
La Commissione ha infatti ritenuto che il consumatore non sarebbe tratto in inganno sulla natura del marchio collettivo, poiché quest'ultimo verrebbe utilizzato con modalità diverse rispetto al logo della DOP Grana Padano. In particolare, il marchio collettivo apparirebbe sempre e solo sulle confezioni del formaggio Grana Padano tagliato e confezionato, mentre il logo della DOP verrebbe apposto sulle forme intere dello stesso formaggio. Quindi, nonostante una similarità parziale tra i segni, il consumatore sarebbe in grado di distinguerli in base al diverso utilizzo e al prodotto differente su cui vengono apposti.
In conclusione, la decisione appare condivisibile nel riconoscere la possibilità di una tutela cumulativa dello stesso segno attraverso un marchio collettivo e un’indicazione geografica. Si attende ora di verificare se il marchio proseguirà il suo iter e verrà registrato.
Data
29/11/2023Categoria
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